1951 - Tenuta di Montemaggiore: Manzin è primo al concorso completo e al cross, secondo Oppes, terzo Piero D'Inzeo.
La nascita della Scuola di Cavalleria risale al 15 Novembre 1823 con la costituzione della Regia Scuola Militare di Equitazione in Venaria Reale (Torino)su ordine del Re di Sardegna Carlo Felice al fine di istruire gli allievi di Cavalleria, gli Ufficiali di tutte le Armi e la corte reale. La scelta della sede cade sui grandiosi locali del castello di Venaria Reale, denominata la Versailles sabauda, più antica di quella francese perché sorta per desiderio del Duca di Savoia, Carlo Emanuele II, nel XVII secolo.
Ultimata la prima guerra d'indipendenza e di conseguenza cessate le cause per le quali nel 1848 era stata sciolta la Regia Scuola Militare di Equitazione, nel 1849 viene ricostituita nella nuova sede di Pinerolo la Scuola Militare di Cavalleria.
Nel 1865 la Scuola Militare di Cavalleria lascia Pinerolo e va a riunirsi a Modena con la Scuola Militare di Fanteria assumendo il nome di Scuola Militare di Fanteria e Cavalleria ed ha il compito di formare i Sottotenenti. Si tratta dell'Istituto tuttora esistente e conosciuto come Accademia Militare.
La Scuola viene poi denominata Scuola di Cavalleria – senza distinzione tra “normale” e “militare”- e tale rimane fino al 1910. L’Istituto, raggiunto un considerevole sviluppo, necessita di acquisire ulteriori spazi e di dare corso a nuove realizzazioni infrastrutturali e si comincia ad ipotizzare la possibilità di un trasferimento in altra sede. Si ritiene infatti che un Istituto Militare dedicato all’equitazione sia mal collocato in un centro abitato pedemontano e che la vicinanza con la frontiera francese, visto l’ingresso dell’Italia nella Triplice Alleanza (con Austria e Prussia), possa essere un’ azzardo. Viene quindi preso in esame il trasferimento della Scuola, scatenando un appassionato dibattito ai più alti livelli.
Si ritiene che le aree intorno a Pisa, a Roma o a Caserta siano maggiormente indicate come sedi per una Scuola di Equitazione, perché consentono di svolgere esercitazioni in campagna per tutto l’anno.
La scelta cade su Tor di Quinto, nell’agro romano. Si avviano così le trattative per l’acquisto dei terreni e di infrastrutture per il futuro distaccamento e nel 1891 nasce una seconda sede della Scuola di Cavalleria dedicata appunto ai corsi complementari di equitazione di campagna. Tor di Quinto è dunque una “succursale” di Pinerolo e l’addestramento equestre viene così ad essere svolto sia nella cittadina piemontese che nella sede distaccata romana, dove gli ampi spazi della campagna permettono di condurre attività di ampio respiro.
Dal 1891 il corso viene svolto con cadenza annuale e diventa obbligatorio per tutti gli Ufficiali Subalterni in servizio permanente e superarlo costituisce titolo di onore e motivo di orgoglio. Il corso magistrale, svolto a Pinerolo, viene abolito pertanto i corsi iniziano nella cittadina piemontese in ottobre e terminano a luglio per poi trasferirsi a Tor di Quinto per altri tre mesi.
Con la nascita di Tor di Quinto e col nuovo galoppatoio realizzato a Pinerolo, l’equitazione è divenuta addestramento al galoppo ed al salto in aperta campagna. Manca però ancora l’armonia tra cavallo e cavaliere, infatti gli ostacoli sono affrontati essenzialmente con atto di coraggio e non con la tecnica.
Si è quindi in un periodo di transizione dove domina l’incertezza. L’equitazione della vecchia scuola sta tramontando ed una nuova sta sorgendo.
La Scuola, tra il XIX ed il XX secolo, vive un momento veramente innovativo che le consente di assumere un ruolo di preminenza dell’Esercito Italiano ed anche all’estero. E’ in questo periodo che si realizza la completa applicazione del sistema naturale di equitazione studiato dal Capitano Federigo Caprilli!
Il Cap. Caprilli, riflettendo sui metodi esistenti, si rende conto dell’incompletezza degli sforzi dei suoi predecessori e con grande intuizione concepisce la necessità di distribuire il peso del cavaliere in perfetto accordo con l’equilibrio e le sensazioni del cavallo. Cade così tutto il complicato sistema dei morsi insanguinati e dei rovesciamenti all’indietro dei cavalieri. Sta nascendo il metodo o sistema di “equitazione naturale” che, basandosi sull’equilibrio naturale cavallo-cavaliere, modifica radicalmente l’impostazione dello stile tradizionale. Il metodo determina subito ottimi risultati sia in campo addestrativo militare che in campo sportivo.
L’interesse suscitato sul nuovo metodo è grande sia in Italia che all’estero ed in breve la Scuola e la sua sede divengono famose in tutto il mondo come prima palestra di equitazione.
Il 1910 – 1943 può essere definito il periodo aureo dell’equitazione militare italiana, che fa di Pinerolo la città della Cavalleria per eccellenza e ne consolida la fama di prestigioso centro di attività equestri.
Con decreto 17 luglio 1910 l’Istituto viene denominato Scuola di Applicazione di Cavalleria (“applicazione” significa che si tratta di una Scuola di discipline militari nella quale dalla teoria si passa pratica alla pratica). La sua principale mansione consiste nel completare la preparazione dei giovani Sottotenenti dell’Arma provenienti dall’Accademia di Modena, nonché quella degli altri elementi che servono nell’Arma a cavallo.
Questo è anche il periodo in cui la Scuola prepara i soldati per i campi di battaglia del conflitto italo-turco.
Nel 1946 si costituisce a Pinerolo il Centro Militare Preparazione Gare Ippiche affidato al Colonello Gerardo Conforti per dare continuità alla brillante tradizione equestre italiana. La ripresa dell’equitazione nazionale nel dopoguerra è opera di un gruppo di Cavalieri militari di tutto rispetto, come Ranieri di Campello, Bettoni, Lequio…
Essi si inseriscono anche nella Federazione Italiana Sport Equestri apportandovi un’eccezionale esperienza ippica e consentendo all’Italia di mietere successi su successi.
Nel 1949 da Pinerolo il Centro si trasferisce a Montelibretti divenendo Centro Militare Ippico Nazionale. La tenuta di Montemaggiore, con al centro un maestoso edificio rinascimentale già appartenuto alle grandi Famiglie dei Colonna, degli Sciarra e dei Barberini, fu presa in locazione nel 1911 dal Ministero della Guerra per essere poi definitivamente acquistata nel 1917 allo scopo di insediarvi il Deposito Allevamento cavalli del Lazio. Nel 1955 si trasforma in Centro Preolimpico Ippico Militare (CePIM) con dipendenza diretta dallo Stato Maggiore dell’Esercito che diviene il fulcro della rinascita dell’equitazione nel primo dopoguerra.
Nella nuova sede laziale, significativa testimonianza del legame col passato è il bronzo che all’interno del Padiglione “Nasello Italico” che ricorda il Cap. Caprilli.
La tenuta di Montemaggiore diviene fucina di cavalieri militari che dominano la scena internazionale: tra i tanti ricordiamo i fratelli Colonello Piero D’Inzeo e Raimondo D’Inzeo per le pagine indelebili da loro scritte nella storia dell’equitazione mondiale. Tale resta sino al 1969 quando cambia ancora denominazione, riprendendo quella delle origini. Rinasce così l’antica Scuola Militare di Equitazione.
Le attività riguardano l’addestramento alle gare ed ai concorsi ippici nonché l’allenamento di cavalli e cavalieri. I risultati raggiunti sono brillanti e comprendono titoli a livello mondiale ed olimpico.
Presso la Scuola viene preparato inoltre il personale per i reparti a cavallo, detti squadroni palafrenieri, dell’Accademia Militare di Modena e della Scuola di Applicazione di Torino. L’Istituto conserva e rinverdisce la tradizione equestre dell’Arma, mantenendo vivi l’agonismo sportivo e l’amore per il cavallo.
La sua collocazione garantisce gli ampi spazi necessari per lo sviluppo di ogni attività equestre, in stretto coordinamento col Centro Militare Veterinario di Grosseto.
La Cavalleria del dopoguerra, non disponendo di una Scuola specifica per le esigenze operative dell’Arma, si avvale della Scuola Truppe Corazzate (Caserta) e della Scuola di Fanteria di Cesano (Roma). Quest’ultima nel 1984 diviene Scuola di Fanteria e Cavalleria e le viene affidato lo Stendardo dell’Arma.
Nel 1993 lo Stendardo passa alla Scuola Militare di Equitazione che, nel frattempo, cambia denominazione divenendo Scuola di Cavalleria.
A fine anni novanta, nel quadro di un ulteriore riordinamento avviato dall’Esercito, emerge la necessità di disporre, nell’ambito della componente Scolastico-Addestrativa, di un Istituto preposto allo studio, all’approfondimento ed allo sviluppo di un addestramento specifico di tipo “R.S.T.A.” (Reconnaissane, Sourveillance and Target Acquisition = Esplorazione, Sorveglianza e Acquisizione Obiettivi), e così il 31 ottobre 1998, nell’ambito del “Polo di Cavalleria e Truppe Corazzate”, il Comando Scuola si trasferisce a Lecce e nella tenuta di Montemaggiore si costituisce il Raggruppamento Addestrativo RSTA, nell’ambito del quale viene mantenuta l’equitazione militare a livello agonistico di eccellenza. Nelle tante attività non manca il costante supporto alle comunità locali ed a tale riguardo corre obbligo ricordare che lo Stendardo del Raggruppamento (già Bandiera della Scuola Truppe Corazzate) è decorato di Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito, per le operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma in Campania del 1980 nonché dell’Ordine al Merito Militare della Repubblica del Brasile.
Nel corso dell’anno 2004 ricordando una tradizione molto antica, si ricostituisce il carosello equestre in uniforme storica che, presentato nel Novembre dell’anno successivo al “Galà d’Oro” della Fiera Cavalli di Verona, viene applaudito con entusiasmo e coinvolgimento nel corso delle varie serate da circa 35.000 persone. Il risultato è tale da invogliare il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito a riproporlo ufficialmente, con la denominazione di “Carosello Equestre dell’Esercito Italiano” nella primavera successiva, presso l’Ippodromo Militare di Tor di Quinto, alla presenza delle più alte cariche della F.A..
Eccoci così arrivati ai nostri giorni: il 1° Gennaio 2007, lo Stato Maggiore dell’Esercito dispone lo scioglimento del Raggruppamento e nel contempo la costituzione nella stessa sede del nuovo Centro Militare di Equitazione.
Nei suoi 190 anni di vita il Centro ha avuto tra le sue fila atleti che hanno fatto la storia dell’equitazione italiana e mondiale quali I fratelli D’Inzeo, Angioni e Oppes.
Compiti
Al Centro Militare di Equitazione (C.M.E.) è devoluta la seguente missione:
-Preparazione e formazione di cavalli e Cavalieri della Forza Armata, nonché lo svolgimento della relativa attività agonistica di eccellenza
-Addestramento dei puledri prodotti dal Centro Militare Veterinario
-Coordinamento dell’addestramento ippico militare dei Centri Ippici Militari della F.A. (gestione parco cavalli della F.A.)
-Promozione dell’immagine della F.A. (Dimostrazioni Tecniche a cavallo in concomitanza di eventi di rilievo)
Al CME è affidata anche una missione ausiliaria che consiste nel fornire sostegno logistico-amministrativo all’Ospedale Veterinario Militare.
Attività
Il Centro Militare di Equitazione svolge Corsi di istruzione, di qualificazione nonché di specializzazione per Ufficiali, Sottoufficiali, Allievi Ufficiali, Allievi Marescialli, Sergenti e militari di truppa e dei Corpi Armati dello Stato, oltre che per personale civile selezionato dalla Federazione Italiana Sport Equestri (FISE).
Tali corsi di istruzione hanno come obiettivo:
-L’ammansimento, la doma e l’addestramento di base dei puledri
-L’avvio all’attività agonistica (ed il relativo perfezionamento) di Ufficiali, Sottoufficiali e Volontari
-L’abilitazione di U./SU. Quali Istruttori Militari di equitazione
-La formazione e l’aggiornamento di istruttori federali e Pentatleti Militari
Di primaria importanza ai fini dell’integrazione con la collettività locale è la pratica dell’Ippoterapia, a sostegno del Co.Ci.S. (Comitato Cittadino per l’Integrazione e la Solidarietà)-ONLUS di Montelibretti.
Il CME offre infine supporto:
-alla C.R.I. per l’organizzazione di convegni annuali a scopo di beneficenza
-al Corpo Militare della CRI, per tutte le attività addestrative del personale del Corpo impegnato in zone di guerra (Iraq, Afghanistan, Balcani).
Ultimata la prima guerra d'indipendenza e di conseguenza cessate le cause per le quali nel 1848 era stata sciolta la Regia Scuola Militare di Equitazione, nel 1849 viene ricostituita nella nuova sede di Pinerolo la Scuola Militare di Cavalleria.
Nel 1865 la Scuola Militare di Cavalleria lascia Pinerolo e va a riunirsi a Modena con la Scuola Militare di Fanteria assumendo il nome di Scuola Militare di Fanteria e Cavalleria ed ha il compito di formare i Sottotenenti. Si tratta dell'Istituto tuttora esistente e conosciuto come Accademia Militare.
La Scuola viene poi denominata Scuola di Cavalleria – senza distinzione tra “normale” e “militare”- e tale rimane fino al 1910. L’Istituto, raggiunto un considerevole sviluppo, necessita di acquisire ulteriori spazi e di dare corso a nuove realizzazioni infrastrutturali e si comincia ad ipotizzare la possibilità di un trasferimento in altra sede. Si ritiene infatti che un Istituto Militare dedicato all’equitazione sia mal collocato in un centro abitato pedemontano e che la vicinanza con la frontiera francese, visto l’ingresso dell’Italia nella Triplice Alleanza (con Austria e Prussia), possa essere un’ azzardo. Viene quindi preso in esame il trasferimento della Scuola, scatenando un appassionato dibattito ai più alti livelli.
Si ritiene che le aree intorno a Pisa, a Roma o a Caserta siano maggiormente indicate come sedi per una Scuola di Equitazione, perché consentono di svolgere esercitazioni in campagna per tutto l’anno.
La scelta cade su Tor di Quinto, nell’agro romano. Si avviano così le trattative per l’acquisto dei terreni e di infrastrutture per il futuro distaccamento e nel 1891 nasce una seconda sede della Scuola di Cavalleria dedicata appunto ai corsi complementari di equitazione di campagna. Tor di Quinto è dunque una “succursale” di Pinerolo e l’addestramento equestre viene così ad essere svolto sia nella cittadina piemontese che nella sede distaccata romana, dove gli ampi spazi della campagna permettono di condurre attività di ampio respiro.
Dal 1891 il corso viene svolto con cadenza annuale e diventa obbligatorio per tutti gli Ufficiali Subalterni in servizio permanente e superarlo costituisce titolo di onore e motivo di orgoglio. Il corso magistrale, svolto a Pinerolo, viene abolito pertanto i corsi iniziano nella cittadina piemontese in ottobre e terminano a luglio per poi trasferirsi a Tor di Quinto per altri tre mesi.
Con la nascita di Tor di Quinto e col nuovo galoppatoio realizzato a Pinerolo, l’equitazione è divenuta addestramento al galoppo ed al salto in aperta campagna. Manca però ancora l’armonia tra cavallo e cavaliere, infatti gli ostacoli sono affrontati essenzialmente con atto di coraggio e non con la tecnica.
Si è quindi in un periodo di transizione dove domina l’incertezza. L’equitazione della vecchia scuola sta tramontando ed una nuova sta sorgendo.
La Scuola, tra il XIX ed il XX secolo, vive un momento veramente innovativo che le consente di assumere un ruolo di preminenza dell’Esercito Italiano ed anche all’estero. E’ in questo periodo che si realizza la completa applicazione del sistema naturale di equitazione studiato dal Capitano Federigo Caprilli!
Il Cap. Caprilli, riflettendo sui metodi esistenti, si rende conto dell’incompletezza degli sforzi dei suoi predecessori e con grande intuizione concepisce la necessità di distribuire il peso del cavaliere in perfetto accordo con l’equilibrio e le sensazioni del cavallo. Cade così tutto il complicato sistema dei morsi insanguinati e dei rovesciamenti all’indietro dei cavalieri. Sta nascendo il metodo o sistema di “equitazione naturale” che, basandosi sull’equilibrio naturale cavallo-cavaliere, modifica radicalmente l’impostazione dello stile tradizionale. Il metodo determina subito ottimi risultati sia in campo addestrativo militare che in campo sportivo.
L’interesse suscitato sul nuovo metodo è grande sia in Italia che all’estero ed in breve la Scuola e la sua sede divengono famose in tutto il mondo come prima palestra di equitazione.
Il 1910 – 1943 può essere definito il periodo aureo dell’equitazione militare italiana, che fa di Pinerolo la città della Cavalleria per eccellenza e ne consolida la fama di prestigioso centro di attività equestri.
Con decreto 17 luglio 1910 l’Istituto viene denominato Scuola di Applicazione di Cavalleria (“applicazione” significa che si tratta di una Scuola di discipline militari nella quale dalla teoria si passa pratica alla pratica). La sua principale mansione consiste nel completare la preparazione dei giovani Sottotenenti dell’Arma provenienti dall’Accademia di Modena, nonché quella degli altri elementi che servono nell’Arma a cavallo.
Questo è anche il periodo in cui la Scuola prepara i soldati per i campi di battaglia del conflitto italo-turco.
Nel 1946 si costituisce a Pinerolo il Centro Militare Preparazione Gare Ippiche affidato al Colonello Gerardo Conforti per dare continuità alla brillante tradizione equestre italiana. La ripresa dell’equitazione nazionale nel dopoguerra è opera di un gruppo di Cavalieri militari di tutto rispetto, come Ranieri di Campello, Bettoni, Lequio…
Essi si inseriscono anche nella Federazione Italiana Sport Equestri apportandovi un’eccezionale esperienza ippica e consentendo all’Italia di mietere successi su successi.
Nel 1949 da Pinerolo il Centro si trasferisce a Montelibretti divenendo Centro Militare Ippico Nazionale. La tenuta di Montemaggiore, con al centro un maestoso edificio rinascimentale già appartenuto alle grandi Famiglie dei Colonna, degli Sciarra e dei Barberini, fu presa in locazione nel 1911 dal Ministero della Guerra per essere poi definitivamente acquistata nel 1917 allo scopo di insediarvi il Deposito Allevamento cavalli del Lazio. Nel 1955 si trasforma in Centro Preolimpico Ippico Militare (CePIM) con dipendenza diretta dallo Stato Maggiore dell’Esercito che diviene il fulcro della rinascita dell’equitazione nel primo dopoguerra.
Nella nuova sede laziale, significativa testimonianza del legame col passato è il bronzo che all’interno del Padiglione “Nasello Italico” che ricorda il Cap. Caprilli.
La tenuta di Montemaggiore diviene fucina di cavalieri militari che dominano la scena internazionale: tra i tanti ricordiamo i fratelli Colonello Piero D’Inzeo e Raimondo D’Inzeo per le pagine indelebili da loro scritte nella storia dell’equitazione mondiale. Tale resta sino al 1969 quando cambia ancora denominazione, riprendendo quella delle origini. Rinasce così l’antica Scuola Militare di Equitazione.
Le attività riguardano l’addestramento alle gare ed ai concorsi ippici nonché l’allenamento di cavalli e cavalieri. I risultati raggiunti sono brillanti e comprendono titoli a livello mondiale ed olimpico.
Presso la Scuola viene preparato inoltre il personale per i reparti a cavallo, detti squadroni palafrenieri, dell’Accademia Militare di Modena e della Scuola di Applicazione di Torino. L’Istituto conserva e rinverdisce la tradizione equestre dell’Arma, mantenendo vivi l’agonismo sportivo e l’amore per il cavallo.
La sua collocazione garantisce gli ampi spazi necessari per lo sviluppo di ogni attività equestre, in stretto coordinamento col Centro Militare Veterinario di Grosseto.
La Cavalleria del dopoguerra, non disponendo di una Scuola specifica per le esigenze operative dell’Arma, si avvale della Scuola Truppe Corazzate (Caserta) e della Scuola di Fanteria di Cesano (Roma). Quest’ultima nel 1984 diviene Scuola di Fanteria e Cavalleria e le viene affidato lo Stendardo dell’Arma.
Nel 1993 lo Stendardo passa alla Scuola Militare di Equitazione che, nel frattempo, cambia denominazione divenendo Scuola di Cavalleria.
A fine anni novanta, nel quadro di un ulteriore riordinamento avviato dall’Esercito, emerge la necessità di disporre, nell’ambito della componente Scolastico-Addestrativa, di un Istituto preposto allo studio, all’approfondimento ed allo sviluppo di un addestramento specifico di tipo “R.S.T.A.” (Reconnaissane, Sourveillance and Target Acquisition = Esplorazione, Sorveglianza e Acquisizione Obiettivi), e così il 31 ottobre 1998, nell’ambito del “Polo di Cavalleria e Truppe Corazzate”, il Comando Scuola si trasferisce a Lecce e nella tenuta di Montemaggiore si costituisce il Raggruppamento Addestrativo RSTA, nell’ambito del quale viene mantenuta l’equitazione militare a livello agonistico di eccellenza. Nelle tante attività non manca il costante supporto alle comunità locali ed a tale riguardo corre obbligo ricordare che lo Stendardo del Raggruppamento (già Bandiera della Scuola Truppe Corazzate) è decorato di Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito, per le operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma in Campania del 1980 nonché dell’Ordine al Merito Militare della Repubblica del Brasile.
Nel corso dell’anno 2004 ricordando una tradizione molto antica, si ricostituisce il carosello equestre in uniforme storica che, presentato nel Novembre dell’anno successivo al “Galà d’Oro” della Fiera Cavalli di Verona, viene applaudito con entusiasmo e coinvolgimento nel corso delle varie serate da circa 35.000 persone. Il risultato è tale da invogliare il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito a riproporlo ufficialmente, con la denominazione di “Carosello Equestre dell’Esercito Italiano” nella primavera successiva, presso l’Ippodromo Militare di Tor di Quinto, alla presenza delle più alte cariche della F.A..
Eccoci così arrivati ai nostri giorni: il 1° Gennaio 2007, lo Stato Maggiore dell’Esercito dispone lo scioglimento del Raggruppamento e nel contempo la costituzione nella stessa sede del nuovo Centro Militare di Equitazione.
Nei suoi 190 anni di vita il Centro ha avuto tra le sue fila atleti che hanno fatto la storia dell’equitazione italiana e mondiale quali I fratelli D’Inzeo, Angioni e Oppes.
Compiti
Al Centro Militare di Equitazione (C.M.E.) è devoluta la seguente missione:
-Preparazione e formazione di cavalli e Cavalieri della Forza Armata, nonché lo svolgimento della relativa attività agonistica di eccellenza
-Addestramento dei puledri prodotti dal Centro Militare Veterinario
-Coordinamento dell’addestramento ippico militare dei Centri Ippici Militari della F.A. (gestione parco cavalli della F.A.)
-Promozione dell’immagine della F.A. (Dimostrazioni Tecniche a cavallo in concomitanza di eventi di rilievo)
Al CME è affidata anche una missione ausiliaria che consiste nel fornire sostegno logistico-amministrativo all’Ospedale Veterinario Militare.
Attività
Il Centro Militare di Equitazione svolge Corsi di istruzione, di qualificazione nonché di specializzazione per Ufficiali, Sottoufficiali, Allievi Ufficiali, Allievi Marescialli, Sergenti e militari di truppa e dei Corpi Armati dello Stato, oltre che per personale civile selezionato dalla Federazione Italiana Sport Equestri (FISE).
Tali corsi di istruzione hanno come obiettivo:
-L’ammansimento, la doma e l’addestramento di base dei puledri
-L’avvio all’attività agonistica (ed il relativo perfezionamento) di Ufficiali, Sottoufficiali e Volontari
-L’abilitazione di U./SU. Quali Istruttori Militari di equitazione
-La formazione e l’aggiornamento di istruttori federali e Pentatleti Militari
Di primaria importanza ai fini dell’integrazione con la collettività locale è la pratica dell’Ippoterapia, a sostegno del Co.Ci.S. (Comitato Cittadino per l’Integrazione e la Solidarietà)-ONLUS di Montelibretti.
Il CME offre infine supporto:
-alla C.R.I. per l’organizzazione di convegni annuali a scopo di beneficenza
-al Corpo Militare della CRI, per tutte le attività addestrative del personale del Corpo impegnato in zone di guerra (Iraq, Afghanistan, Balcani).